Teatro Cult - 13 marzo 2010
La Compagnia Il Guazzabuglio Presenta
Parola d´ordine
Da un testo di Colomba Rosaria Andolfi
(di Ernesto Filoso)

Gli ingredienti della mediocomica napoletana ci sono tutti, in Parola d´ordine, commedia in due atti di scena all´Auditorium Salvo d´Acquisto al Vomero.
Scrittura precisa del copione di Colomba Rosaria Andolfi; regìa  - bontà sua non fagocitante del testo -  da parte di Maria Teresa Sisto; Compagnia del Guazzabuglio addestratissima; recitazione reggente quella del protagonista il solito cavalier Arturo Ribotto impersonato da un impareggiabile Paolo Battimiello; più difficile la parte di Anna Maria Pagano ora nei panni della presuntuosa signora Ada Del Prete ora in quelli dell´allucinata per effetto di una falsa madre e di un ritrovato fratello. Ruolo ipoteticamente umoristico per cui occorre una parolina, uno schiocco delle dita del marito, per sottrarla alle ossessioni e riportarla alla realtà.
Storia domestica ben raffigurata, fuori da probabilità se pur tendente a raggiungere effetti di descrizione sociale, forse collocabile a Napoli in società medioborghese, a giudicare da un telefonino di tempi nostri. Trama intrecciatissima, giocata sui sentimenti individuali e a quanto pare riconducibile alla commedia dei riconoscimenti, partita da Plauto e Terenzio, passata per Cinquecento, Seicento e oltre.
Conclusione e sostanza riconoscibili nei teatri premoderni nonché nei capolavori dell´arte scenica di genere napoletano.

   

IL BRIGANTE - 15 marzo 2010
“PAROLA D’ORDINE”
AL TEATRO D’ACQUISTO”
Antonio Mocciola


Torna in scena ad otto anni dall’esordio al teatro Il Primo il testo di Colomba Rosaria Andolfi, “Parola d’ordine”, per la regia di Maria Teresa Sisto. Ed è proprio la Sisto la mattatrice di uno spettacolo dal buon ritmo che ha molto divertito la sala stracolma. Entrata in scena sul finire del primo atto, la regista-attrice ha sciorinato tutta la sua consueta vis comica, ma assieme a lei è tutta la compagnia a rendere al meglio, soprattutto la coppia Paolo Battimiello-Anna Maria Pagano, dal feeling teatrale sempre più affinato. In particolare, la Pagano può qui farsi apprezzare in un ruolo diverso dal solito, che ne mette in risalto le buone doti interpretative.
Giusto, dunque, riproporre questo testo, che su un argomento non banale (una donna rimane sotto shock per la morte dell’anziana madre) innesta una serie di tracce e sottotracce, senza appannare mai la serena comicità dello spettacolo.