IL BRIGANTE LIBRI - Gennaio/Febbraio 2006
CHICCHI DI GRANO
 
È ambizioso l'obiettivo di Colomba Rosaria Andolfi, "riavvicinare le nuove generazioni alla loro lingua d'origine". Il contributo dell'autrice è, ad ogni modo, di notevole portata: "Chicchi di Grano" è una sfilata di poesie in lingua napoletana, vestite di musica e teatro, di immagini vivide e di lucente potenza, ma anche di delicate allusioni. C'è tutto il mondo e la visione artistica di una scrittrice che, salita alla ribalta non giovanissima, ha saputo ritagliarsi un proprio spazio nel mondo culturale cittadino, e non solo, e soprattutto ad imporre uno stile molto personale e riconoscibile, improntato su registri per lo più ironici. Il libro, graficamente inappuntabile e con molte note per chi mastica poco il napoletano, è un'ottima occasione per conoscere la Andolfi in una versione più intima di quella già apprezzata a teatro, in occasione delle numerose e apprezzate rappresentazioni dei suoi testi, tra cui "Diritto e rovescio" e "Parola d'ordine". (ANTONIO MOCCIOLA)
   
IL SANNIO Venerdì 3 Febbraio 2006 Cultura & Spettacoli
Casa Circondariale per il progetto "Libro Forum Intramoenia"
 
La scrittrice Andolfi recita e interpreta "Chicchi di grano".
Appare lodevole intento, l'affiancare le istituzioni preposte nello sforzo di far sì che la pena sia l'occasione non solo di afflizione - come purtroppo inevitabilmente accade, data la perdita della libertà personale - ma anche di recupero morale, civile, sociale di chi è stato ritenuto autore di una condotta antisociale. In quest'ottica si inquadra l'incontro culturale, stamane, presso l'Istituto di Detenzione di Benevento. L'evento si svolge grazie al progetto intitolato "Libro Forum Intramoenia", realizzato dalla prof.ssa Maria Cristina Donnarumma, in collaborazione con la prof.ssa Tiso della sezione dell'alberghiero interno al Carcere. Protagonista odierna, la scrittrice Colomba Rosaria Andolfi che presenta il libro "Chicchi di grano" pubblicato dalla casa editrice Guida. Si tratta di una raccolta di poesie, macchiette, teatro in versi, canzoni scritte in napoletano: Il progetto contempla altri tre incontri con scrittori e sponenti del mondo della cultura, all'interno della casa circondariale. Ricordiamo i nomi dei prossimi incontri: Antonio Lubrano il 24 febbraio, Angelo Cannavacciuolo il 30 marzo, Angela Procaccini il 9 maggio.
   
GUIDA AI LIBRI - Gennaio/Marzo 2006  
La musicalità e la ricchezza semantica del dialetto napoletano risuonano nelle composizioni poetiche di Colomba Rosaria Andolfi. Una poesia, quella della scrittrice napoletana, in grado di descrivere, trasfigurandola in un linguaggio immaginifico, la complessità della vicenda umana. Esperienze e personaggi vengono descritti con un linguaggio ironico e divertito, attraverso il quale l'autrice riesce a gettare uno sguardo profondo su importanti temi sociali. Dunque, oltre che a riportare a un livello poetico alto la lingua napoletana, la poesia di Colomba Rosaria Andolfi riesce nel difficile compito di far divertire il lettore, facendolo al tempo stesso riflettere.
   
IL GOLFO - 11 Agosto 2006
CON "CHICCHI DI GRANO" COLOMBA ANDOLFI DEBUTTA COME POETESSA
 
Finora era conosciuta per i suoi testi teatrali che vengono rappresentati con successo da oltre un decennio. Meno nota era l'altra passione di Colomba Rosaria Andolfi, ovvero la poesia, comunque sempre legata alla scrittura e alla frequentazione della lingua napoletana prediletta. Anche se alcuni dei suoi versi erano già stati pubblicati, negli anni, su riviste specializzate o su quotidiani. Così come alcune sue macchiette erano state felicemente inserite nei lavori già proposti in teatro. Ma è solo ora, spronata da amici fedeli, che l'autrice ha raccolto in un volume, "Chicchi di grano", la sua produzione in versi. Che nasce da lontano e si è arricchita poco a poco di nuovi contributi creativi, prendendo spesso spunto da personaggi e situazioni portati in scena nelle sue commedie.
"Con questi versi in lingua napoletana - spiega la scrittrice che, nata a Napoli, non ha mai lasciato la sua città - spero di rendere un piccolo omaggio alla mia città e di riavvicinare le nuove generazioni alla loro lingua d'origine, una lingua efficace, musicale, espressiva come nessun'altra. Ho iniziato a scrivere tardi, dopo i quarant'anni, alternando poesie a testi teatrali. Ecco perchè, riposto un copione, talvolta con i versi continuo a dare voce ai miei personaggi e, sempre in chiave umoristica, continuo a trattare temi sociali. Alla poesia di solito affido emozioni, ricordi e amarezze di un vissuto comune; ma anche trepidazioni e piccole gioie che mi vengono dal teatro".
Quest'ultimo comunque resta protagonista dell'attività letteraria di Colomba Andolfi. La scrittrice ha all'attivo già numerose commedie, portate in scena dalla compagnia "Il Guazzabuglio" per la regia di Maria Teresa Sisto. "Sotto a chi tocca", "Il caso è così", "Dritto e rovescio", "Una mano dal cielo", "Parola d'ordine", "Un rimedio per ogni male", sono i titoli che sono stati rappresentati più volte in questi anni, con un consenso convinto e partecipe da parte del pubblico.
"È al teatro, in particolare al Teatro Comico Napoletano - scrive la Andolfi - che mi dedico principalmente, ed è dal 1992 che le mie commedie vengono rappresentate riscuotendo soprattutto per la loro attualità sempre maggiori consensi. Oggi più che mai il pubblico vuole ridere; ma vuole sentirsi anche partecipe di una realtà che gli appartiene, di una quotidianità che gli è familiare. Il teatro, infatti, è vita e, come la vita, ha bisogno di nuova linfa per continuare la sua storia e poter lasciare traccia di ogni epoca".
E mentre sta progettando di pubblicare i suoi testi teatrali, Colomba Andolfi ha debuttato in libreria con "Chicchi di grano", una intrigante raccolta di poesie, pensieri ed emozioni. E di macchiette e canzoni da mettere in musica. Un viaggio coinvolgente nel mondo dell'Autrice, che ha scelto di esprimersi nella sua lingua madre, che è anche la sua lingua d'elezione, alla quale dedica nell'introduzione perfino un sintetico vocabolario, di supporto a chi affrontasse la lettura dei suoi versi senza conoscere l'idioma della città di Partenope.
   
NAPOLIONTHEROAD.IT 
I "Chicchi di grano" di Colomba Rosaria Andolfi
 
Un messaggio chiaro e genuino quello che ci giunge dalla raccolta di poesie, macchiette, versi teatrali, canzoni, dal titolo Chicchi di grano, edizioni Guida.
E sono proprio “chicchi di grano”, pepite preziose che l’autrice, Colomba Rosaria Andolfi, ci propone con passione e professionalità, deliziandoci con la musicalità dei toni e la densità dei significati.
La silloge, strutturata in maniera semplice e concreta, si divide per categoria: “Pensieri, emozioni e parole”, “Poesie dedicate al teatro e al pubblico”, “Macchiette”, “Teatro in versi”, “Testi di canzoni” - da musicare - tra cui due tammurriate.
Una donna ricca d’inventiva, Rosaria Andolfi, con la straordinaria capacità di guardarsi intorno ed operare delle considerazioni importanti; dotata del senso di discernimento tra passato e realtà odierna, un po’ sporca, un po’ viziata-viziosa, un po’ degradante, un po’ tutto. In questa catarsi, l’autrice riesce a trarre fuori ciò che c’è di valido e lo trasmette in versi.
Attenta a nulla trascurare, affronta temi impensabili, mentre s’impegna in sapienti accostamenti; abile, infatti, per ingegno e capacità descrittiva, nella poesia ‘O mariuolo”:
“’O mariuolo c’ha aperto ‘a borza mia/ era nu masto ca nce sapeva fà/ pecché cu chella mano leggia e lesta/ l’ha fatto senza farmene addunà./………Nun è ca voglio dì ch’è stato bbuono,/ ma nun me sento tanto ‘e cundannà/ chi proprio pe’ mestiere è mariuolo/ si arrobba pure chi avesse guvernà.”.
E ancora nella poesia intitolata ‘O tiempo ‘e ll’elezione:
“Ccà senza ‘a protezione ‘e nu partito/ nun tiene sante pe’ puté campà/ e pure p’ ‘a speranza ‘e na fatica/ afforza nu culore t’ hé truvà./ ……… E mentre siente ‘a solita canzone,/ prumesse sulamente in quantità,/ t’arriva chi p’ ‘o bbene d’ ‘a nazione/ già proprio stu miraculo po’ fa:/ “Non più disoccupati, finalmente!/ ‘E giuvene mò ponno faticà;/ so’ pronte mille poste pe’ ‘ntramente,/ ma p’ ‘o mumento, sulo p’arrangià.”/………”.
Tra le tante davvero apprezzabili, impossibile non citare la poesia relativa alla televisione, dove ci si accorge che l’istituzione televisiva e la sua gestione non toccano problematiche che orbitano nella mente di pochi visionari, ma rappresentano una piaga reale, tangibile, sia per la comunicazione di verità inalienabili, sia per la crescita psicologica e morale dell’intero consesso umano.
“Sulo munnezza”:
“Mò comm’a nu bidone d’ ‘a munnezza/ chesta televisione è deventata,/ ce truove chile mò sul’ ‘e schifezze:/ scorze ‘e pesielle e po’, tutt’ammiscate,/ scupille, tazze rotte, na pignata…/………Overo c’ ‘a schifezza fa tendenza,/ ma lloco tu nce truove proprio ‘e piezze/ ‘e chello can un dico pe’ decenza…/ e nuie pavammo pur’ a caro prezzo/ chi dint’ ‘a casa ce porta sta munnezza.”.
Degna di considerazione è la lunga nota che Rosaria Andolfi fa nella prefazione, in merito alla linguistica napoletana, essendo “i versi” scritti in vernacolo. Infatti, l’autrice, “per rendere la lettura più agevole” ha abolito in taluni casi delle aferesi e, il più delle volte, sostituito la lettera j con la i; inoltre ci ha regalato un momento di scuola dialettale, fornendoci notizie utili sul metodo di scrittura e di lettura degli articoli determinativi ed indeterminativi, delle preposizioni semplici e articolate che, anche per gli stessi napoletani, a volte creano momenti d’imbarazzo.
Nel ricordare che i componimenti di Colomba Rosaria Andolfi, vengono correntemente messi in scena con successo dalla compagnia teatrale “IL GUAZZABUGLIO” a cura della regista Maria Teresa Sisto, colgo l’occasione per porgerle un ringraziamento per il suo contributo letterario ed un augurio particolare. (ANITA CURCI)